Miriam Lemke

Nella cucina di Miriam non possono mai mancare un macinino per il chili, così come il latte per il caffè e piccoli brezel salati. In cucina segue spesso l'istinto e il suo utensile irrinunciabile è una piccola spatola di gomma con cui spostare i prodotti sul tagliere.

Qual è il tuo ricordo culinario più bello o più divertente?

Durante il terzo anno di apprendistato da cuoca ho partecipato ai campionati di cucina della città di Heilbronn e ho vinto il 1º posto con un menu creato da me: in seguito ho partecipato ad altri campionati, ma quella prima vittoria resta indimenticabile.

Qual è il piatto che ami di più cucinare?

Cucino soprattutto la sera dopo il lavoro. Torno a casa affamata e l'importante è che sia pronto in fretta, quindi direi piatti semplici con verdure e pasta.

Un "ingrediente segreto" che dà ai tuoi piatti un tocco in più?

Per me la cosa più importante è l'assaggio finale, un passaggio spesso dimenticato. Se alla fine ho ancora la sensazione che il piatto non abbia l'equilibrio che mi aspetto, mi prendo tutto il tempo necessario per affinarne il sapore. Se manca un tocco di freschezza aggiungo un po' di succo di limone, che non ho sempre in frigo. Per la piccantezza uso il chili essiccato, raccolto direttamente dall'orto dei miei genitori, e macinato fresco. E nei dressing trovo irresistibile un po' di rafano grattugiato.

C’è un profumo che in te risveglia subito bei ricordi?

Il profumo della treccia appena sfornata. Mia madre la preparava spesso il fine settimana e quando la metteva a lievitare sul calorifero noi bambini sollevavamo di nascosto il panno per spiluccare un po' di impasto.

La ricetta della nonna che non dimenticherai mai?

I dampfnudeln con salsa alla vaniglia di nonna Liese e panino tostato con salsiccia di fegato di nonna Ruth.

Quale piatto o ingrediente hai riscoperto negli ultimi tempi?

L'insalata di papaya asiatica: fantastica, un'esperienza sensoriale unica!

Quale vino non può mancare a casa tua?

Il mio: un trollinger leggero, rosso filigranato, che produco insieme al mio compagno a Zuckerle, nel comune di Bad Cannstatt.

Qual è il tuo Paese di produzione preferito? E perché?

Ho lavorato per un anno da Bassermann-Jordan, nel Palatinato, quindi sono molto legata al Riesling tedesco. Li amo tutti: i Kabinett della Mosella con le loro vigne imponenti ma anche i semplici "Gutswein".

Vino bianco, vino rosso o birra?

Tutti e tre: nel vino c'è la saggezza, nella birra c'è la forza! Bevo volentieri sia vino sia birra di ogni provenienza, l'importante è che siano autentici e tipici del rispettivo luogo: i vitigni robusti dalla Germania o anche i classici di Borgogna, Rodano, Barossa Valley, Napa Valley e, ovviamente, anche le bollicine da Champagne, Franciacorta, Inghilterra o anche lo Sparkling Shiraz.