La susina

Nel linguaggio comune, spesso le parole «prugna» e «susina» sono considerate sinonimi, infatti con entrambe si intende generalmente lo stesso tipo di frutta, sebbene a volte giochino un ruolo fondamentale anche le varianti linguistiche regionali. In botanica, infatti, sia prugna che susina stanno ad indicare lo stesso frutto, ma nel parlato si indica con prugna il frutto essiccato e con susina il frutto fresco.

Ad ogni modo, esistono moltissime varietà di questo frutto. Tra le tipologie più diffuse in Europa si annoverano la Anna Spath, con una buccia che varia dal blu violetto al porpora ed una polpa zuccherina e la bella di Lovanio, dal tipico colore viola. Tra le più gustose ci sono invece la regina Claudia, di colore verde, tendente al giallo e dal gusto aromatico e la mirabella, dalla buccia e dalla polpa giallo oro, di consistenza molto succosa.

Non importa quale varietà di susina tu scelga, tutte vantano un alto contenuto di vitamine e sali minerali come la provitamina A e le vitamine B, C ed E; questo frutto contiene anche zinco, ferro, potassio e calcio. Anche il polifenolo, dalle note proprietà preventive e curative, è fra le sostanze presenti nella susina. Bada però a non esagerare poiché una quantità eccessiva di questo frutto potrebbe provocare delle controindicazioni: la cellulosa e la pectina della susina sono sostanze che non possono essere digerite e per questo possono irritare l’intestino. Ad ogni modo, la prugna, specialmente quella secca, è ottima se mangiate a colazione.

Quando vuoi comprare delle susine fresche, controlla che la buccia protettiva esterna abbia una buona consistenza, che non abbia subito danni, che il frutto abbia un colore vivo e che sia polposo: ad una leggera pressione delle dita, la susina non dovrebbe cedere troppo. Al contrario, i frutti troppo morbidi sono sfatti e spesso affetti da parassiti.

Se la susina è ancora ben tornita, matura a temperatura ambiente entro uno o due giorni. Questo frutto può essere ben conservato in frigorifero e durare fino a una settimana, specialmente se riposto in un luogo fresco e al riparo dalla luce. Ricorda però di non lavare la buccia poiché questa protegge la polpa, impedendo che si secchi. Lava dunque la susina solo poco prima di mangiarla.

La susina può essere mangiata crude, ma puoi anche decidere di cucinarla, naturalmente privandola prima del nocciolo interno. Per tagliarla usa un coltello ben affilato e procedi seguendo la forma naturale del frutto. Il seme interno si staccherà con più o meno facilità a seconda del tipo di frutto. Puoi poi decidere se farcire una torta, se preparare una confettura oppure se abbinarla ad un piatto dal sapore forte e deciso, come ad esempio un chutney con zenzero, arance e anice oppure se cucinare una salsa fruttata.