L'aragosta
Scuola di cucina

L'aragosta

Ecco come preparare questa delizia che viene dal mare

L’aragosta si deteriora in fretta ed è per questo che viene cucinata quando è ancora viva. L’alternativa surgelata ha invece il vantaggio di conservarsi più a lungo.

L’aragosta: polpa bianca e corazza rossa

Sotto la coriacea scorza rosso acceso dell’aragosta si nasconde una tenera carne bianca. Con il suo sapore aromatico che ricorda il mare e il suo retrogusto dolce e leggermente nocciolato, l’aragosta è considerata una vera e propria prelibatezza. I suoi colori caratteristici li assume però solo dopo la cottura, poiché è con il calore che la proteina responsabile del colore più scuro viene distrutta, rilasciando il pigmento rosso: la corazza dell’aragosta, quando è ancora viva, può essere di colore nero-bluastro, di diverse tonalità di marrone oppure viola scuro.

Food Facts

L’aragosta

Famiglia

Palinuridee

Calorie

81 kcal per 100 g

Valori nutrizionali

0 g di carboidrati, 0 g di fibre, 1,9 g di grassi, 15,9 g di proteine per 100 g

Stagionalità

Pescata principalmente nel periodo estivo, in commercio è disponibile tutto l’anno

Conservazione

In frigorifero, tra i 2 e i 4 °C; coperta con un panno inumidito con acqua salata; non conservare in acqua dolce

Durata

Viva, al massimo 1 giorno in frigorifero

L’aragosta: americana o europea?

L’aragosta vive prevalentemente in mari freddi. È molto diffusa al largo della costa orientale del Nord America dove, specialmente nello stato del Maine, l’aragosta è un piatto molto famoso. Questo crostaceo vive tuttavia anche in Europa, prevalentemente nei mari su cui si affacciano la Scandinavia e l’Irlanda.

La maggior parte delle aragoste viene pescata in estate e poi mantenuta in vita in vasche di acqua salata, così da poter essere disponibile in commercio tutto l’anno. L’aragosta di solito viene consumata quando raggiunge la lunghezza di circa 25 centimetri e il peso di un chilogrammo. Gli esemplari in libertà possono raggiungere i 50 anni di età, una lunghezza di 70 centimetri e un peso di 9 chili.

L’aragosta va cotta in acqua bollente

L’aragosta si conserva per poco tempo, per questo viene trasportata e venduta ancora viva. Può essere acquistata anche congelata o già porzionata.

Il metodo di cottura corretto prevede che l’aragosta venga bollita in acqua molto calda, a fuoco vivo e per 15 minuti, in una pentola sufficientemente grande da far sì che il crostaceo sia completamente immerso. L’aragosta è pronta quando all’esterno diventa di un color rosso vivo e quando la polpa è bianca.

L’aragosta: come mangiare la sua polpa

Raggiungere l’interno del carapace dell’aragosta rappresenta una piccola sfida. Le chele, la testa e le zampe possono essere staccate dal corpo applicando una decisa rotazione; la coda può essere tagliata con un coltello robusto o con delle forbici ben affilate in corrispondenza dell’attaccatura. Rompere le chele richiede una certa forza ed è possibile utilizzare sia lo strumento apposito che un buon coltello. Per estrarre la polpa puoi utilizzare una forchetta da aragosta. La testa e l’intestino non devono essere consumati.

L’aragosta: ecco come prepararla

Nel preparare l’aragosta, bisognerebbe non abbondare con le spezie, poiché rischiano di coprire il suo sapore naturale. All’acqua di cottura andrebbero aggiunte soltanto del sale ed eventualmente del porro, sedano o cipolle e un po’ di vino bianco, in modo da conferire all’aragosta un sapore più completo. Puoi gustare questo crostaceo in molti modi, come ad esempio in insalata, in un cocktail di aragosta, alla griglia, gratinata o semplicemente con riso e verdure.

L’aragosta: tanti nutrienti nascosti all’interno del suo carapace

L’aragosta ha poche calorie e pochi carboidrati, a patto che venga servita senza salse. Ha un alto contenuto proteico ed è ricca di vitamina B12, rame, molibdeno, fosforo e iodio. Ecco perché l’aragosta non è solo buona, ma anche sana.

Se l’aragosta dopo essere stata pescata viene tenuta a lungo in vasca in attesa di essere cucinata, tende a consumare le sue riserve energetiche per sopravvivere e, di conseguenza, la sua carne tende a deperire. Ecco perché è meglio consumare l’aragosta appena pescata.

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